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Defibrillatore posizionato all’esterno della chiesa parrocchiale di via san Giovanni in via Liguria 28 a Legnano. Grazie a due donazioni ora è possibile avere l’importante strumento, disponibile h24, che può fare la differenza in caso di arresto cardiaco.
Defibrillatore anche fuori dalla chiesa
E’ stato inaugurato questa mattina, domenica 24 marzo, il nuovo defibrillatore arrivato a Legnano. Si tratta di quello posizionato all’esterno della chiesa parrocchiale di via San Giovanni in via Liguria 28, nel quartiere san Paolo di Legnano.
L’apparecchio (disponibile h24), che può salvare la vita in caso di arresto cardiaco, è stata acquistato grazie a due donazioni: la prima è quella della Parrocchia dell’Olmina in ricordo di Mariella Biaggi, mamma di una insegnante della scuola dell’infanzia Santi Magi, donazione alla quale hanno preso parte anche docenti e genitori degli alunni; la seconda arriva da un collega di Giorgio Meraviglia (Meraviglia è il podista salvato proprio dal defibrillatore al Parco di Legnano) che, in occasione di un cambio di lavoro, ha voluto devolvere i soldi del regalo gli gli avrebbero fatti i colleghi.
Tutti uniti per salvare vite
Presenti alla cerimonia di taglio del nastro, oltre ai donatori, anche i volontari dell’associazione “Sessantamilavitedasalvare” , presieduta da Mirco Jurinovich, che da anni si batte per la diffusione capillare sul territorio dei defibrillatori: così come è stato ricordato, il defibrillatore è di facile utilizzo (ha piastre da posizionare sul torace del paziente ed è di facile utilizzo emettendo semplici comandi vocali). “La normativa nazionale prevede un corso per la formazione e li faremo, ma si sta andando verso una liberalizzazione dell’utilizzo dell’apparecchio – ha spiegato Jurinovich -: il defibrillatore è semplice e sicuro, può essere utilizzando da chiunque, anche senza corso e con l’aiuto dell’operatore del 118. Qui abbiamo messo anche un pannello che può dare informazioni su come intervenire”.
E Jurinovich ha aggiunto: “Siamo impegnati anche sulla battaglia contro l’Iva al 22% sui defibrillatori semiautomatici, per gli altri apparecchi elettromedicali è infatti del 4%. Fornisco alcuni dati: in Lombardia sono stati installati 9mila defibrillatori, al costo di circa 1200 euro ciascuno, con Iva del 22%: se questa fosse stata del 4% si avrebbe avuto un risparmio di 1.944.000 euro che avrebbe consentito di installare circa 2mila apparecchi in più sulle principali province lombarde. Questo è un dato che dovrebbe far riflettere”.